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Concorso di idee internazionale per la progettazione delle coperture degli accessi alla metropolitana automatica di Torino

Realizzare una forma che nasce dal nulla che non ha importanza visiva rispetto all’importanza funzionale e che dovrà contestualizzarsi con un contesto ben definito e articolato, ha messo in crisi l’idea di forma. Immaginando di uscire da un piano interrato, tenendo lo sguardo verso l’alto, si è cercato di capire cosa si voleva vedere, cosa si poteva inventare per modificare l’immagine di quei portici arcuati continui ritmati e infiniti che reggono palazzi ove il tempo non li ha per nulla segnati. Niente! non volevamo vedere niente fuorché ciò che già era nelle foto in nostro possesso.
La forma come concetto era troppo forte serviva qualcosa che doveva snaturare la forma, renderla trasparente tale da trasmettere ma non impedire di guardare oltre. Lo snaturare la forma ci ha portati a non aggiungere forme apparenti ma semplicemente copiare una forma che il paesaggio ci concedeva: l’arco.
I nostri obbiettivi potevano essere raggiunti da un materiale che è il “Principe” della trasparenza, il vetro. Un materiale che copre ma non impedisce la vista.
L’utilizzo di questo materiale è di solito supportato da una struttura che a volte diventa invadente e formalmente evidente. Non volevamo che questo accadesse, la nostra copertura doveva essere trasparente. Da qui un’analisi del vetro e delle molteplici applicazioni. Il contatto di un’azienda che si occupa della trasformazione e manipolazione di questo materiale è stato propizio. Oggi il vetro si può curvare e renderlo strutturale.

  • 2008 / Torino
  • GRUPPO TORINESE TRASPORTI SPA
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